Vuole cedere il suo vaccino alla moglie che assiste il figlio disabile ma la risposta è no

Il padre di un bambino affetto da una sindrome genetica rara lancia un appello affinché sua moglie venga vaccinata quanto prima.

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Getty Immages/Jeff Mitchell

Carmelo è un papà, un papà che come tutti ama immensamente il suo bambino. Ma Giuseppe, il suo bimbo di quasi 3 anni, non è come tutti. Il piccolo è affetto da una sindrome genetica rara: la sindrome del Cri du Chat che gli causa un grave deficit psicomotorio. Giuseppe è accudito dalla sua mamma nonché moglie di Carmelo. Il bambino, a cagione della sua  età,  non può essere vaccinato in quanto, ad oggi, non è ancora stato approvato un vaccino anti Covid per i bambini. Ma è comunque esposto al rischio di essere contagiato dalla mamma dalla quale viene assistito. Anzi: con la quale vive in simbiosi praticamente. Per questo motivo Carmelo chiede che  sua moglie venga vaccinata quanto prima. Lui, in quanto docente, è già stato vaccinato. Ha tentato di cedere la sua dose alla moglie ma gli è stato impedito. L’uomo – in una lettera inviata a Fanpage – ha spiegato: “Avevo chiesto che la mia dose fosse data a mia moglie perché è la persona con la quale Giuseppe interagisce di più. Purtroppo l’ASP territoriale mi ha risposto che per ragioni di equità non era possibile acconsentire alla mia richiesta“.

Carmelo spiega che, a seguito delle richieste pervenute da parte di associazioni di genitori di bambini o ragazzi con disabilità, l’11 marzo il Ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sui gruppi da considerare prioritari. E nel nuovo documento diffuso a tutte le Regioni – riferisce la Repubblica – sono stati inseriti non solo i disabili – in quanto soggetti fragili – ma anche i loro caregiver. Ma, come per ogni altra categoria vaccinale, le Regioni sono andate in ordine sparso in base alle dosi, alla capacità vaccinale, al personale, alla velocità di vaccinazione, ai punti vaccinali

Con il risultato che, ad oggi, sono solo dodici le Regioni che hanno approvato delibere per la somministrazione prioritaria ai soggetti non autosufficienti e a chi si prende cura di loro. Purtroppo la Regione Sicilia, dove Carmelo e la sua famiglia vivono, non rientra tra queste.  Carmelo ha concluso il suo appello: “La vaccinazione dei caregiver è fondamentale per i nostri bambini che non possono fare a meno dell’assistenza continuativa. Date voce a chi vive in una condizione di disabilità giornaliera, ve lo dico da cittadino e da padre di un bambino speciale”. Anche per questo genere di motivi, sono sempre di più gli italiani che scelgono di farsi vaccinare in Serbia dove, dalla richiesta alla somministrazione del farmaco, possono intercorrere appena 48 ore. E, inoltre, il Governo serbo dà anche la facoltà di decidere quale vaccino farsi inoculare.

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