Taranto, anziano positivo al Covid per 28 ore su un’ambulanza

Un anziano di 78 anni positivo al Covid avrebbe atteso per 28 ore in ambulanza: il fatto sarebbe accaduto in un ospedale dell’Asl di Taranto.

Taranto anziano positivo Covid ambulanza
(Getty Images)

Un anziano positivo al Covid avrebbe atteso per ben ventotto ore all’interno di un’ambulanza. Questa la denuncia giunta da Taranto. A spiegare la vicenda è stato il consigliere regionale della Lega Puglia, Giacomo Conserva, in Commissione Sanità. Quest’ultimo ha chiesto l’audizione di Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl di Taranto.

L’esponente del Carroccio ha sottolineato che il fatto è stato svelato degli organi di stampa “dopo aver letto lo sfogo via social di un’operatrice sanitaria che ha assistito il 78enne“. Conserva ha affermato. “Ventotto lunghe ore di attesa prima di essere sbarellato e portato in reparto. Assurdo, indegno, ignobile“, ha evidenziato.

Il consigliere regionale della Lega ha poi aggiunto. “È quanto accaduto ad un 78enne in un ospedale dell’Asl di Taranto, positivo al Covid, che ha trascorso la notte di sabato e tutta la Domenica delle Palme a bordo di un’ambulanza in coda, in mancanza di posti letto. Non era il solo – ha sottolineato –, anche altri pazienti erano in attesa come lui a bordo di ambulanze in coda“.

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Conserva ha spiegato che l’anziano positivo al Covid “ha mangiato, bevuto e fatto i suoi bisogni negli appositi presidi e – ha continuato – sempre nell’ambulanza ha dovuto fare la terapia con l’ossigeno“. Stando al consigliere leghista, “questa vicenda merita chiarezza“.

Quindi l’esponente del Carroccio ha chiesto. “Dove sono finiti i posti letto previsti nel nuovo Piano ospedaliero per la gestione dell’emergenza Covid-19? Qual è la situazione attuale dei posti disponibili di terapia intensiva e il tasso di occupazione degli stessi? Vogliamo delle risposte. Tutto questo è disumano“.

Infine Conserva ha concluso. “L’episodio purtroppo non isolato, rappresenta la fotografia del nostro sistema sanitario al collasso “.

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