AstraZeneca: “Non ci sono prove dell’aumento del rischio di trombosi e di embolia polmonare”

“Non ci sono prove dell’aumento del rischio di trombosi e di embolia polmonare”. Così in una nota il colosso farmaceutico AstraZeneca

AstraZeneca: "Nessun aumento rischio di trombosi ed embolia polmonare"

Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi Paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19″. Così il colosso farmaceutico anglo-svedese con una nota stampa prova a rassicurare sulla sicurezza del proprio vaccino dopo la morte di un sottufficiale della Marina Militare di Augusta di 43 anni e di un poliziotto 50enne a cui era stata l’inoculata la prima dose del siero AstraZeneca. “A seguito della recente segnalazione di alcuni eventi avversi gravi segnalati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-19, l’Azienda – si legge nella suddetta nota – sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari”.

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Rezza, Ministero della Salute: “Iss farà tutte le valutazioni del caso”

Il numero di questi eventi – conclude la nota – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale. AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità, internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono state prontamente informate le Autorità competenti”.

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Su tale delicata questione si è espresso, al Tg1 di ieri sera, anche Giovanni Rezza, Direttore generale del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute: “Non è mai facile stabilire un nesso di causalità ma è necessario farlo perché dobbiamo dare ai cittadini la sicurezza che i vaccini usati, oltre che ad essere efficaci, siano anche sicuri. L’ISS (Istituto Superiore di Sanità, ndr) farà immediatamente tutte le verifiche del caso e le analisi che servono per stabilire la qualità delle fiale appartenenti a questo lotto, ci vorrà circa una settimana”.

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