Quattro donne, tutte incinte, tentano di svaligiare un appartamento. Una di loro partorisce dopo poco

Quattro donne, tutte incinte, tentano di svaligiare un appartamento: bloccate, una di loro viene accompagnata in ospedale dove poco dopo partorisce

Varese, 4 donne incinte tentano di svaligiare un appartamento: una rischia di partorire

I medici, in particolare i ginecologi, non si stancano di ripetere che essere incinte non significa essere malate, pertanto le donne gravide, con le dovute accortezze legate al loro stato interessante, non devono stravolgere la loro routine quotidiana potendo anche lavorare fino a pochi giorni prima del parto. E’ quello che devono aver pensato 4 donne incinte che si apprestavano a svaligiare un appartamento di uno stabile in viale Cadorna a Busto Arsizio. Una delle 4 donne, una nomade come le complici, dopo essere stata fermata dagli agenti del locale Commissariato, anziché in carcere, è stata accompagnata in ospedale dove poco dopo ha partorito una bambina. Le sue complici invece sono state tradotte in carcere. L’audace colpo delle “solite ignote” è stato sventato grazie alla segnalazione di un residente nella zona: mentre cercava un parcheggio in viale Cadorna ha notato le quattro donne scendere da una vettura e dirigersi con un cacciavite in mano verso la palazzina dove poco dopo avrebbero tentato di mettere a segno il furto. Gli agenti della Polizia di Stato, immediatamente recatisi sul posto dopo essere stati allertati, hanno così sorpreso la banda “bassotti” tutta al femminile mentre armeggiava per entrare in un appartamento con il chiaro intento di razziarlo.

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Tutte incinte, tentano di svaligiare un appartamento: una rischia di partorire

Le quattro nomadi, nonostante il “pancione”, a conferma di quanto sopra, hanno cercato di darsela a gambe levate ma sono state bloccate: è stato richiesto l’intervento dei sanitari del 118 che ne hanno confermato le buone condizioni di salute. Non era il primo colpo per le nomadi: su ognuna di loro pendevano vari ordini di carcerazione a seguito di condanne definitive (vent’anni).

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Per tre di loro si sono spalancate le porte del carcere, per la quarta invece quella della sala parto: la donna, agli ultimi giorni di gravidanza, ha cominciato ad avvertire dolori così è stata accompagnata in ospedale dove poche ore ha dato alla luce una bambina.
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