Tarte des Demoiselles Tatin, la storia di un dolce (davvero) leggendario

Cosa succede quando due sorelle provano a fare la stessa torta rovesciata? Scopriamo insieme la storia della Tarte Tatin, una torta semplice ma che nasconde più di un segreto.

Capita a volte che una ricetta, apparentemente semplice, nasconda un piccolo segreto. E cosa succede se due sorelle, ognuna con la sua versione della stessa torta, si trovano a dover fare i conti con un risultato un po’ diverso da quello che si aspettavano? C’è una torta che fa proprio al caso nostro. Una torta che, in qualche modo, riesce a confondere anche chi la prepara più spesso. Mi riferisco alla Tarte Tatin, la famosa torta rovesciata che ha un’origine un po’ misteriosa e una tecnica che può sembrare strana, ma che, se ben fatta, regala una delizia unica.

torta di mele
Tarte des Demoiselles Tatin, la storia di un dolce (davvero) leggendario – formatonews.it

Ma come è possibile che una torta che sembra così semplice – con frutta, burro e zucchero – possa dare così tanti grattacapi? Eppure, a sentire le storie delle due sorelle che si trovano di fronte alla stessa ricetta, la preparazione della Tarte Tatin non è mai banale. Un errore nella cottura, la scelta sbagliata delle mele, o magari un dettaglio nella fase finale che cambia tutto. Perché la verità è che dietro la Tarte Tatin si nasconde più di quanto si pensi. Se non si fa attenzione, può venire fuori un disastro o una vera prelibatezza. E dove sta l’inghippo?

Due sorelle, una locanda e una torta che non doveva esistere: la magia della Tarte Tatin

Lamotte-Beuvron è un piccolo paesino nel cuore della Francia che, con i suoi cinquemila abitanti, non diresti mai che è famoso per qualcosa. Eppure, è proprio questo minuscolo angolo di mondo che ha dato vita a una delle torte più conosciute e amate in tutto il pianeta. La Tarte Tatin, infatti, è diventata famosa proprio grazie a un errore in cucina, una distrazione che, alla fine, ha dato vita a qualcosa di geniale.

La storia comincia alla fine dell’Ottocento, quando due sorelle, Stéphanie e Caroline Tatin, si ritrovano a gestire una piccola locanda di campagna, che diventa un punto di sosta ideale per i cacciatori e i viandanti. Il paesino si trova lungo il Canale della Sauldre, una via di comunicazione importante per chi trasportava merci, in particolare via barca, tra cui le lunghe chiatte chiamate “Berrichon”. E chissà, magari proprio una di queste chiatte, con il suo carico di storie, ha ispirato le sorelle a sperimentare qualcosa in cucina. La locanda, a quanto pare, era il ritrovo di tutti i tipi di persone, dai cacciatori agli aristocratici, e sicuramente lì nascevano storie curiose e piuttosto interessanti.

torta di mele
Due sorelle, una locanda e una torta che non doveva esistere: la magia della Tarte Tatin – formatonews.it

A un certo punto, come capita in cucina, succede qualcosa che cambia il corso degli eventi. Un giorno, Stéphanie sta preparando una torta di mele per i suoi ospiti. Il piatto è semplice, ma tutto dipende dai dettagli: la varietà di mele, il burro, lo zucchero, la cottura perfetta. Eppure, quella volta qualcosa non va come previsto. Le mele iniziano a bruciarsi, forse perché ha lasciato troppo tempo la padella sul fuoco o perché si è distratta per un momento.

Ma invece di arrendersi, Stéphanie fa una cosa che sembrava folle: prende l’impasto della torta e lo mette sopra le mele bruciacchiate, con la speranza di coprire il danno. E poi, la mette in forno, incrociando le dita. La sorpresa arriva quando, una volta tolta la torta dal forno, la magia succede. La crosta che si è formata sopra le mele caramellate, una volta rovesciata, crea un piatto dal sapore unico, che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. In un attimo, la Tarte Tatin era nata, senza che nessuno avesse pianificato nulla.

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La leggenda (probabilmente falsa) del grande chef parigino – formatonews.it

Ma la storia non finisce qui. La Tarte Tatin ha avuto un’altra svolta quando, anni dopo, Louis Vaudable, un noto chef del Maxim’s di Parigi, ha iniziato a raccontare una versione della storia che non tutti accettano senza riserve. Secondo lui, avrebbe scoperto il dolce durante una delle sue battute di caccia a Lamotte-Beuvron, e, affascinato dalla ricetta, l’avrebbe portata a Parigi, dove l’avrebbe inserita nel menu del suo famoso ristorante.

Vaudable raccontava di aver addirittura lavorato come giardiniere nella locanda delle sorelle Tatin, per poter carpire il segreto della torta e poi tornare a Parigi con il suo bottino. Ma se si guardano i fatti con un po’ più di attenzione, sembra che questa storia sia un po’ romanzata. Le sorelle Tatin morirono negli anni dieci del Novecento, mentre il Maxim’s fu acquistato dalla famiglia Vaudable solo negli anni Trenta. E allora, com’è andata davvero? È difficile dirlo.

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Quanto il dolce si è rovesciato da solo – formatonews.it

La realtà, comunque, è che questo dolce è diventato un simbolo di cucina rustica, ma non banale, proprio grazie a quella piccola distrazione di Stéphanie. È un dolce che racconta di errori che si trasformano in successi, di una tradizione che viene tramandata, ma che non smette mai di stupire. Non si tratta di una ricetta complicata, ma di un piatto che gioca con la semplicità degli ingredienti e con il modo in cui vengono trattati.

Le mele che si caramellano nel burro e nello zucchero, la pasta che copre tutto, creando una crosta perfetta: tutto questo è la Tarte Tatin. Oggi, se passeggi per Lamotte-Beuvron, potresti trovarti a mangiare una porzione di questa torta, magari proprio nella stessa locanda dove tutto è iniziato.

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