Bruce Springsteen | Le ‘storiche’ ricorrenze

Bruce Springsteen ed un calendario pronto a ‘celebrare’ ricorrenze dal gusto particolare. Tra vita e palco il Boss è pronto a celebrarle con il ‘suo popolo’.

San Siro avrebbe dovuto accoglierlo lo scorso 1° e 3 giugno, ma la voce ha giocato un brutto tiro al ‘Boss’, di Long Branch, nel New Jersey. “A causa di un abbassamento di voce e su ordine dei medici, Bruce Springsteen non è in grado di cantare e salire sul palco questa sera”, questo il comunicato ufficiale emesso poco prima del concerto che avrebbe dovuto tenersi all’Orange Vélodrome di Marsiglia, come ricordato da gazzetta.it.

Bruce Springsteen | Le ‘storiche’ ricorrenze
Bruce Springsteen | Le ‘storiche’ ricorrenze – Foto Ansa – formatonews.it

Il rinvio del doppio appuntamento milanese è stato soltanto un’inevitabile conseguenza. Sconforto tra i fan del Boss? Neanche a pensarci ed infatti eccoli riuniti, e numerosi, alle Colonne di San Lorenzo, uno dei luoghi più cari e frequentati dai milanesi. Una chitarra e le canzoni del Boss intonate a gran voce. Tutti insieme. Bruce Springsteen è anche, e soprattutto, questo.

Una passione irrefrenabile e trascinante, come le note, e le parole, delle sue canzoni. Per anni ha rappresentato un diamante purissimo da conservare in una teca. Soltanto ‘pochi’ eletti potevano ammirarlo, ed ascoltarlo. Poi è arrivato il 1984 e da quel momento è cambiata la storia di Bruce Springsteen. È cambiata la sua carriera. 40 anni fa l’uscita di un disco che è nella storia del rock: Born in the USA.

A quel punto l’autore di The River, anno di grazia 1980 e di un capolavoro assoluto quale l’album Nebraska, 1982, non è stato più un privilegio per pochi. Il mondo intero ha iniziato a conoscere l’arte del rocker del New Jersey. Born in the USA è un disco che ha rappresentato qualcosa di diverso dalla tradizione musicale di Springsteen. Sonorità mai ascoltate in precedenza e non tanto gradite ai fan della prima ora.

Born in the USA

Il brano che dà nome all’album presenta una sonorità nuova ed un testo durissimo. È il racconto di un reduce dall’atroce guerra del Vietnam che ritorna a casa. L’America, però, ha già dimenticato i suoi eroi che hanno immolato i loro anni migliori, e quasi 60 mila la loro stessa vita, costretti a partire per affrontare a volto scoperto una guerra che nessuno avrebbe voluto combattere.

Bruce Springsteen Max Weinberg
Bruce Springsteen Max Weinberg – Foto Ansa – formatonews.it

Sono passati 40 anni dall’uscita di Born in the USA, 4 giugno 1984. Un successo straordinario descritto da numeri unici: 25 milioni di copie vendute e ben sette singoli nella Top 10. Il tutto, poi, reso indimenticabile dal Tour Born in the USA. E qui veniamo alla seconda ‘storica’ ricorrenza. Le due date di Milano che sono stare cancellate saranno ‘recuperate’ rispettivamente il 30 giugno ed il 3 luglio 2025.

Allora saranno passati esattamente 40 anni da quel 21 giugno 1985, la prima ‘italiana’ di Bruce Springsteen. Sempre a Milano. Sempre a San Siro. Orario di inizio, ore 19.30. Puntualissimo, alle 19.30 è iniziato il concerto. Il rullante della batteria di Max Weinberg, della E Street Band, squarcia il crepuscolo meneghino e le note di Born in the USA danno inizio ad un evento unico nella storia della musica live.

Oltre quattro ore di musica. Oltre quattro ore di voci e lingue diverse, di grida, canti, suoni, emozioni, sensazioni, brividi e quel sincero non rendersi perfettamente conto di vivere qualcosa che si sarebbe poi raccontato con voluto e malcelato orgoglio. Quella sincera gioia di poter dire, gridando: “Io c’ero”.  La medesima che si prova ora, quasi 40 anni dopo. E monta la nostalgia per il Boss…

Gestione cookie