Roma, 8 euro per un cappuccino “Non ha visto il menù? Se le sembra troppo caro, non venga”

Di tanto in tanto monta la polemica per i prezzi troppo alti di alcuni bar e ristoranti. L’ultima denuncia arriva da una giornalista.

Bar e ristoranti sono stati uno dei settori più colpiti dai due anni di pandemia. Lockdown, zone rosse, Green Pass e Super Green Pass hanno messo in ginocchio milioni di attività da Nord a Sud passando per il Centro. Dopo le riaperture i prezzi – dove più e dove meno – sono aumentati un po’ ovunque e non manca mai chi lo fa notare lamentando i rincari.

ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI/ARCHIVIO

Qualche tempo fa una signora pubblico sui social lo scontrino di un bar a Positano. la donna era scandalizzata per il prezzo del caffè. Questa volta, invece, la polemica riguarda un bar capitolino, situato nella centralissima Piazza del Popolo dove, si sa, i prezzi non sono mai stati a buon mercato. A lamentare il costo eccessivo di un cappuccino è stata Sandra Amurri, giornalista che nel 2009 ha contribuito a fondare Il fatto quotidiano con Antonio Padellaro. Amurri lamenta di aver pagato la bellezza di 8 euro per un cappuccino.

La giornalista, sui suoi profili social, ha postato l’immagine dello scontrino incriminato corredato dalla frase: “E sconvolgente 8 euro per un cappuccino in Piazza del Popolo visto che la piazza è di tutti, ricchi e poveri. E anche i poveri, hanno diritto, una tantum, ad un cappuccino in Piazza del Popolo”. Il post ha subito fatto scoppiare la polemica. Da un lato i sostenitori della giornalista, dall’altro chi, di contro, ha sottolineato che i baristi – specie nelle zone centrali delle grandi città – abbiano costi elevatissimi da sostenere. In tanti hanno fatto notare a Sandra Amurri questi dettagli, sottolineando come sia normale pagare un sovrapprezzo per consumare il prodotto di un locale che paga elevate concessioni e tasse, oltre che affitti, proprio in virtù della sua posizione. Sono stati fatti, per esempio, gli esempi di piazza San Marco a Venezia o di piazza Duomo a Milano. Qualcuno, ironicamente, ha commentato: “Ma sì, espropriamo gli immobili ai legittimi proprietari e affittiamoli a costo zero così il caffè in Piazza del popolo potrà costare 1,50 euro”.

Senza contare che il bar a cui si riferisce la giornalista, non da ora ma da sempre, vanta prezzi più elevati in virtù della posizione privilegiata di cui gode. Il locale, infatti, si trova direttamente affacciato sulla piazza, sotto la scalinata per accedere all’iconica terrazza del Pincio. Dai tavolini si gode di una vista unica sull’obelisco egizio e sui monumenti della piazza. Il direttore dell’esercizio commerciale non ha tardato a rispondere ad Amurri con l’unica risposta adeguata: esiste un menù, è bene leggerlo prima di fare un’ordinazione: “Non ha visto il menù? Se le sembra troppo caro, non venga”

 

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