Roma: farmaci scaduti e infermieri non vaccinati sulla ambulanze

La Capitale torna a far parlare di sé e non in senso positivo purtroppo. I Nas hanno trovato parecchie irregolarità a bordo di alcune ambulanze.

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Getty Immages/Andreas Solaro

Dopo le ceneri di Gigi Proietti costrette a rimane in Umbria per mancanza di posto e la targa dedicata all’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ma con il nome sbagliato, Roma torna a far parlare di sé. E, anche questa volta, purtroppo, le notizie non sono positive. I Carabinieri de Nas di Roma riferisce Fanpage – nel corso di alcune ispezioni all’interno di autoambulanze appartenenti ad aziende private, parcheggiate nei pressi di diversi presidi ospedalieri della Capitale hanno trovato – niente di meno che – sporcizia, ruggine e addirittura farmaci scaduti. Tutti elementi, dunque, che mettevano a rischio la salute dei pazienti a bordo. Nove i veicoli di soccorso sequestrati, per un valore di circa 500 mila euro. Tra cui anche un’ambulanza privata situata nei pressi del Policlinico Agostino Gemelli e impiegata in interventi d’urgenza e pronto soccorso, nonostante l’immatricolazione del veicolo indicasse finalità diverse. Inoltre, è stato sanzionato anche il conducente di un’ambulanza per aver utilizzato le sirene spiegate e occupato corsie preferenziali in assenza di condizioni di urgenza.

I Carabinieri hanno, inoltre, verificato se sui veicoli impiegati nel trasporto e soccorso sanitario fossero rispettati gli standard di igiene e sicurezza. Ma ben 160 autoambulanze su circa 1200 ispezionate, presentavano diverse irregolarità. In particolare, a bordo di alcuni mezzi sanitari sono state trovate parti arrugginite e incrostate oltre a 154 confezioni di farmaci, 38 bombole di ossigeno e circa 464 dispositivi medici utilizzati nel primo soccorso scaduti di validità. Alcuni di questi prodotti riportavano la data di scadenza risalente a luglio 2018: quasi tre anni fa. Ma non è finita qua. Diverse ambulanze tra quelle controllate erano prive dei requisiti richiesti per autorizzare il trasporto dei pazienti in ospedale. E, come non fosse già abbastanza, nel corso degli accertamenti è emerso che alcuni degli infermieri in servizio a bordo dei mezzi di soccorso, non erano abilitati al primo intervento e non avevano nemmeno ricevuto il vaccino anti Covid.

 

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