Eleonora muore di leucemia a 18 anni senza curarsi. I genitori sono colpevoli della sua fine, dice il giudice

Eleonora Bottaro morì a 18 anni per leucemia dopo aver rifiutato, convinta dai genitori, di curarsi tramite chemioterapia e di farlo con il metodo Hamer. Ora la corte d’appello condanna i genitori.

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Getty Images / Christopher Furlong / Archivio

Eleonora Bottaro è morta di leucemia linfoblastica acuta il 29 agosto 2016 e la vicenda aveva sollevato moltissime polemiche dato che, convinta dai genitori Lino Bottaro e Rita Benini, condannati per omicidio colposo, la ragazza aveva categoricamente rifiutato di curarsi tramite chemioterapia. La cura poteva essere l’unica via per poterle salvare la vita «Eleonora aveva ottime chance di guarire, sono amareggiato e deluso» aveva commentato il primario di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova, Giuseppe Basso, mancato poco meno di due mesi fa per Covid.

Ma Lino Bottaro e Rita Benini credevano in una medicina “alternativa” in particolare si erano affidati al discusso metodo di Ryke Geerd Hamer, un ex medico tedesco che era stato radiato dall’ordine. Il metodo Hamer sostiene che il tumore sia l’effetto di un grave shock emozionale e che possa essere curato con vitamine, infusi d’erbe, cortisone e psicoterapia. Terapia che non le ha salvato la vita ma che l’ha accompagnata alla morte 14 giorni dopo il suo diciottesimo compleanno. La ragazza aveva sempre sostenuto la scelta dei genitori, ai quali era stata tolta la patria potestà dopo aver firmato le dimissioni della figlia dall’ospedale ed il rifiuto alla chemioterapia. Affidata ad un tutore legale Eleonora ha proseguito con la linea genitoriale.

Dalla morte di Eleonora era cominciato un intenso calvario giudiziario e mediatico nei confronti dei coniugi Bottaro. Nel 2017, date le accuse sollevate dal mondo scientifico che si contrapponeva alla difesa della libertà di scegliere la cura che si ritiene più corretta, il Gup del Tribunale di Padova, Mariella Fino aveva pronunciato il proscioglimento dalle accuse «perché il fatto non costituisce reato».

Ma il Procuratore Valeria Sanzari era ricorsa alla Corte d’Appello di Venezia e la testi era stata accolta dai giudici di secondo grado perchè “L’ordinamento non pone il diritto di vita o di morte dei figli nelle mani dei genitori, al contrario i genitori sono custodi della vita dei figli, che hanno l’obbligo di proteggere”. Nel 2019 Lino Bottaro e Rita Benini sono stati condannati per la prima volta a due anni di reclusione, contro la quale fecero subito ricorso. Ora, la Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza a due anni di reclusione ciascuno, con sospensione, della pena per l’omicidio colposo della figlia Eleonora.

 

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