Arezzo, mangiano sushi da asporto: in 15 finiscono all’ospedale

In provincia di Arezzo 15 clienti di un locale etnico sono finiti in ospedale dopo aver mangiato sushi e sashimi da asporto

Arezzo, in 15 finiscono all'ospedale dopo aver mangiato sushi e sashimi da asporto

Dopo il caso della 21enne di Foligno che ha subito il trapianto del fegato dopo aver consumato del sushi in un noto ristorante della città umbra, una cena a base di sushi e sashimi, sabato scorso, vigilia di San Valentino, si è trasformata in un incubo per diversi clienti di un locale della provincia di Arezzo. Poco dopo, infatti, molti di loro si son sentiti male accusando i tipici sintomi di un‘intossicazione alimentare, forti disturbi gastrointestinali, dolori all’addome e qualche linea di febbre, tanto da essere stati costretti a fare ricorso alle cure mediche e in alcuni casi anche a precipitarsi in ospedale. Almeno quattro persone sono state trattenute in ospedale in osservazione mentre altre sei o sette sono state visitate dai medici, tuttavia sono oltre una quindicina le persone colpite dalla suddetta intossicazione.

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Arezzo, mangiano sushi da asporto: in 15 finiscono all’ospedale. Segnalato l’accaduto all’ASL di

Cinque stanze del pronto soccorso tutti con gli stessi sintomi: disturbo gastroenterico importante, forte dolore all’addome e febbre. Vedi una figlia stare malissimo e il pensiero va subito a quello. Per poi sapere che tutti avevano preso sushi da asporto sabato sera!! Tutti con intossicazione!”, ha raccontato la mamma di uno dei malcapitati clienti. “Mio figlio aveva un disturbo importante gastroenterico, siamo andati in ospedale, tutte le stanze al pronto soccorso erano piene di ragazzi con lo stesso disturbo. Intossicazione alimentare al grido “viva il sushi”, credo che non lo toccherà toccheranno per un bel po’”, le ha fatto eco un’altra madre.

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In tempo di epidemia di Covid qualcuno ha temuto di essere stato infettato dal Coronavirus, eventualità che però il tampone ha fortunatamente scongiurato. Nel frattempo i medici infatti hanno segnalato l’accaduto all’Asl di pertinenza che ora svolgerà accertamenti più approfonditi.

 

 

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