Il panettone è uno dei dolci più amati a Natale, ma da dove viene e cosa c’è dietro la sua storia? Scopriamo insieme le curiosità e le leggende che lo rendono speciale.
Il Natale senza panettone è quasi impensabile, vero? È uno di quei dolci che, appena lo senti, ti fa pensare subito alle feste, alla famiglia, alle luci e a tutta quella sensazione di calore che arriva con dicembre. Ma come è diventato così famoso? E soprattutto, come mai ci piace tanto? Tra tutti i dolci natalizi, è uno dei più conosciuti, eppure c’è ancora tanta gente che non sa davvero da dove arrivi. È una tradizione o una leggenda? E poi, come mai tanti si mettono a prepararlo in casa, quando quello comprato sembra già perfetto?

Eppure, il panettone ha una storia che è tutta da scoprire. Da chi è stato inventato? Perché ha una forma così particolare? E com’è diventato il dolce simbolo delle feste in tutto il mondo? Non è solo un dolce, è un pezzo di tradizione, una di quelle cose che ci ricordano il Natale, anche solo aprendo la scatola. C’è davvero una leggenda dietro, che vale la pena raccontare.
Un errore in cucina che ha cambiato il Natale per sempre
Immagina la scena: Milano, 1495, la vigilia di Natale. La corte degli Sforza è in fermento, e come sempre, si sta preparando il grande banchetto per celebrare la festività. Ma, come spesso succede nelle storie più interessanti, qualcosa va storto. Il cuoco incaricato di preparare il dolce tradizionale, quello che doveva stupire Ludovico il Moro, combina un disastro: brucia il dessert. Panico, caos, e Natale che rischia di essere rovinato.

Ma c’è un garzone, Toni, che non si perde d’animo. Invece di buttare via tutto, si mette al lavoro con gli ingredienti che ha a disposizione: farina, zucchero, uova, uvetta, canditi… Mescola tutto con una certa abilità e crea un dolce che, incredibilmente, non solo salva la situazione, ma conquista i palati degli Sforza. Il dolce prende il nome di “pan de Toni”, cioè il pane di Toni, e col tempo diventa il panettone che oggi tutti conosciamo. Ma sarà andata proprio così? Difficile dirlo, perché quando si parla di leggende, c’è sempre un po’ di mistero. Comunque, ci piace pensare che anche nei momenti più caotici, qualcosa di buono possa venire fuori, e questo panettone ne è la prova.
C’è però un’altra versione della storia che coinvolge una monaca, Ughetta, che si dice abbia dato vita al panettone. La storia la raccontano come una monaca del convento che, per il Natale, voleva preparare qualcosa di speciale. Così, invece di limitarsi al solito pane, decide di aggiungere burro, canditi e uvetta, trasformando un semplice impasto in una prelibatezza. Per rendere il dolce ancora più particolare, Ughetta segna una croce sulla parte superiore del panettone, quasi a benedirlo. La storia di questa monaca ci fa capire quanto il panettone sia stato un dolce speciale fin dall’inizio, un po’ simbolico, un po’ magico, perfetto per un’occasione come il Natale. Purtroppo, questa versione della nascita del panettone è un po’ più vaga e meno documentata, ma la sua bellezza sta proprio nel fascino di queste storie che si intrecciano tra religione, tradizione e, perché no, un pizzico di creatività.

Poi, parliamo di come il panettone ha preso la forma alta e soffice che conosciamo oggi. Fino agli anni ’20 del Novecento, il panettone aveva una forma più bassa e meno definita. Ma qui entra in gioco Angelo Motta, un pasticcere milanese che aveva una gran voglia di innovare. Motta capisce che la forma del panettone, così com’era, non era ideale per ottenere quella morbidezza e quella cottura uniforme che oggi associamo al panettone perfetto. Così, decide di usare una guaina di cartone, una sorta di guscio che avvolge il dolce durante la cottura.
Questo trucco non solo permette al panettone di mantenere una forma più alta, ma evita anche che la parte esterna si bruci. Il risultato è un panettone più soffice, più alto e, insomma, più buono. Ed è proprio questo panettone a fungo, come lo chiamano alcuni, che diventa il modello di riferimento per quello industriale che conosciamo oggi. Come se non bastasse, questa modifica ha anche permesso al panettone di conservare meglio la sua freschezza, un vantaggio che non è da poco, considerando che oggi lo mangiamo anche lontano dal Natale!

Il panettone ha anche una tradizione legata a un piccolo rituale che si è un po’ perso con il tempo, ma che merita di essere ricordato: il ciocco. Un’antica usanza, che risale a secoli fa, prevedeva che dentro al dolce venisse nascosta una moneta d’oro o d’argento. Chiunque trovasse la moneta nella propria fetta di panettone era considerato particolarmente fortunato per tutto l’anno a venire. Peccato che oggi questa tradizione sia quasi scomparsa, ma sicuramente dava un tocco in più alle festività.
Alla fine, il panettone è più di un semplice dolce. È una parte della nostra cultura, un pezzo di storia che ci accompagna durante le feste e ci ricorda la bellezza delle tradizioni. È passato da una semplice creazione casalinga a simbolo di un Natale che, ovunque nel mondo, è fatto di amore, famiglia e un po’ di dolcezza.